Perast: calli, chiese e gatti

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Perast e le sue isole

Nonostante i ritardi e gli inconvenienti, l’arrivo nei Balcani è da favola: la luce eterea del tramonto si spande sull’ arcipelago mentre il vento trasporta l’ odore speziato dei pini.

Le Bocche di Cattaro

Le Bocche di Cattaro sono l’ enciclopedia acquatica delle contraddizioni della post Jugoslavia: scorci di una bellezza abbacinante, carcasse della marina jugoslava, antichi forti asburgici a presidio degli stretti e relitti di pescherecci. Paesini veneziani dalla grazia immutata ed acque inquinate e spesso maleodoranti. Il fascino e la pietra bianca di Cattaro sovrastate dalle mastodontiche navi da crociera che attraccano e vomitano gitanti frettolosi e distratti.

Gigante dei mari a Cattaro

Montenegro

Proprio ai  margini dell’ Europa, francobollato dai parenti serpenti serbi ed a contatto con l’ Albania, il Montenegro è ancora alla ricerca della sua strada, economica e politica. Nel frattempo riesce ad  attrarre ricchezza verso la costa sfruttando le sue bellezze naturali e la cordialità della sua gente, che è vero che ha bisogno di venderti qualcosa per vivere ma lo fa con cortesia e spesso con grazia.

Cattaro. Fine giornata in un negozio di souvenirs.

Perast

Perast: quattro case che scendono velocemente dal fianco della montagna fino al bordo del mare. Ma proprio bordo. Puoi sederti su una panchina per bere una birra a venti centimetri dall’ acqua. Quelle strade jugoslave costruite proprio a filo d’ acqua, senza protezioni, che mi hanno sempre affascinato ed incuriosito. Ma un’ onda di 50 centimetri qui non arriva mai?

Perast, panchine a filo d' acqua
Perast: calli, chiese e gatti
La piazza di Perast

Chiese, antiche dimore veneziane, case di pescatori e terrazze di ristoranti si inseguono senza soluzione di continuità.

I gatti di Perast

Pochi se ne accorgono, perché i buoni sovrani sono elusivi e non impongono la loro presenza, ma a comandare a  Perast sono i gatti. Schizzano ovunque, coccolati dagli abitanti del posto, rifocillati, ospitati nelle notti d’ inverno. Sono loro a permettere l’ accesso ad un vicolo. Sono loro che, guardandoti di sottecchi, controllano che tu esca da una chiesa senza aver toccato nulla ed accettano sdegnosamente qualche coccola in cambio del  favore che ti fanno  mangiando il cibo che offri loro.

In fondo Perast è un borgo di chiese e gatti. Forse ci sono più gatti. Forse, perché di chiese ce ne sono a dozzine, grandi e piccole, restaurate e in rovina.

Chiese dii Perast

Il regno felino si estende anche sul mare, fino alle due isole a qualche centinaio di metri dalla costa. Gli umani possono visitarne solo una, l’ altra il clero se la tiene tutta per sé. 

Perast tramonto sulla baia e sulle isole

Nostra Signora delle Rocce è una chiesetta con una cupola azzurro cielo che occupa la metà di un’ isolotto artificiale a qualche centinaio di metri dalla costa.  Pietra bianca dalmata dappertutto, una vista sorprendente sulle Bocche e troppi turisti in giro in uno spazio troppo stretto. Ricercatori di pace e misticismo prego rivolgersi altrove. Magari di fronte, ma la  chiesa di San Giorgio, sull’altra isola, è off limits. Per gli umani. I sovrani se ne infischiano dei divieti.

Perast: calli, chiese e gatti
La bellezza di Perast di sera

Cattaro

Cattaro (Kotor in Montenegrino) non ha la raccolta bellezza di Perast, ma ha poco da invidiare al fascino  di Zara o di Spalato se non per le dimensioni e per una certa aria di decadenza che nasce dalla storia, da una relativa mancanza di risorse e  dall’ assenza dei contributi europei.

UNESCO protegge, ma non finanzia.

Angolo del centro storico di Cattaro

Gatti anche qui

Vicoli color crema, scalini ed angoli appartati dappertutto, una piazzetta alberata dove regnano (anche qui!) i gatti. E non lo fanno con l’ altero understatement di Perast, no qui i felini regnano in maniera evidente, prendono possesso degli spazi, invadono le panchine, aspettano il tributo di cibo da parte dei bipedi umani.

Ma perché tanti gatti lungo queste coste?

Una teoria che ha fatto breccia fra abitanti del posto fa risalire la presenza dei felini alla tradizione mercantile e marittima di queste coste.

Nei secoli scorsi le tranquille acque della baia, protette da qualsiasi maroso, erano l’ approdo perfetto per i mercantili che facevano la spola tra l’ Adriatico e l’ Oriente. E sulle navi c’ erano gatti, per cacciare i topi, raccontano qui. Ed è normale che un po’ di questi gatti siano rimasti a terra dopo la partenza del loro vascello. Questa è la versione degli abitanti del posto, liberi di crederci. Magari vi ritroverete a rimuginarci sopra affrontando l’ impervia salita alle mura della città vecchia. Non lasciatevi spaventare dalla fatica, che è veramente tanta: sarete ricompensati con una vista spettacolare di Cattaro e della baia!

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