È un fantasma ad accoglierci.
Una forma evanescente, che sembra appena abbozzata.
I raggi del sole che cala la attraversano senza difficoltà.
Eppure è solida, solida come il ferro di cui è fatta.
E’ un fantasma ma non sembra minaccioso; è lì per custodire la chiesa, che già si intravede.
E’ una chiesa della stessa materia del fantasma: tonnellate metalliche attraversate dalla luce radente del tramonto. La (sostenibile) leggerezza del ferro.
Si distinguono agevolmente le colonne, i capitelli, le capriate del tetto.
E si distingue perfettamente il cielo, dietro.
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Il fantasma mi lascia passare senza difficoltà. Non c’è neanche bisogno di pagare un obolo.
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No no siamo capitati in un nuovo Regno di Mezzo, ma in Puglia, a Siponto, provincia di Foggia. Qui, sulle rovine di una chiesa che fu prima romanica e poi medievale, l’ artista romano Edoardo Tresoldi ha installato una delle sue realizzazioni: quattro chilometri e mezzo di rete zincata elettrosaldata. Per intenderci sono quelle che si usano per le recinzioni dei giardini. E con questa rete Tresoldi ha ricostruito secondo il linguaggio della trasparenza la chiesa originaria, quella romanica, che ormai non c’è più.
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Una costruzione solidamente leggera, apparentemente fragile e priva di consistenza ma in realtà massicciamente tridimensionale. E che ha un suo peso: 7 tonnellate di ferro che non scherma la luce.
Non contento, Tresoldi ha aggiunto delle figure antropomorfe realizzate con la stessa tecnica.
Forse sono fantasmi o viandanti o monaci. Chi lo sa.
Sono lì nell’ ombra, figure solidamente evanescenti ed osservano silenziose.
Un’ operazione molto metafisica, questa, che proietta il visitatore in uno spazio onirico e senza tempo e nel quale tuttavia “ciò che si vede, è”.
Ed è proprio l’ antitesi tra la solidità del ferro e l’ evanescenza delle figure e delle strutture a creare la magia del luogo.
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L’ho visitata (e postato un articolo sul mio blog). Un’opera genial in un luogo magico!
Opera interessante e foto che la descrivono in maniera esauriente. Un’opera un po’ costosa da realizzare senza un sovvenzionamento. Chissà se resiste anche alle intemperie, specialmente qualche tempesta con molto vento, o se sarà temporanea.
La sovvenzione credo proprio ci sia stata. Ma l’ opera ha un suo effetto particolare. Sinceramente merita.
Non è pensata per essere temporanea, e finora ha retto ad un paio di inverni. Vedremo il seguito 🙂
Grazie sempre per seguirmi.
Bellissima l’installazione, ha un che di magico e le foto ne rendono il giusto merito creando l’atmosfera perfetta per.cogliere la bellezza di questa chiesa che c’era, ma c’è ancora.
Grazie 🙂