Ed ecco intanto scoprirsi da trenta o quaranta mulini a vento, che si trovavano in quella campagna; e tostochè don Chisciotte li vide, disse al suo scudiere:
“La fortuna va guidando le nostre cose meglio che non non oseremmo desiderare. Vedi là, amico Sancio, come si vengono manifestando trenta, o poco più smisurati giganti?”
-Dove sono i giganti? Disse Sancio Panza.
– Quelli che vedi laggiù, rispose il padrone, con quelle braccia sì lunghe, che taluno d’ essi le ha come di due leghe. (Don Chisciotte, Volume 1, Capitolo VIII)
Quei mulini a vento sono ora di fronte a noi, immobili nella scarsa luce del crepuscolo di Consuegra e sembrerebbero davvero braccia di giganti, a volare con la fantasia così come sapeva fare benissimo don Chisciotte.
Tredici mulini a vento bianchi a dominare l’ orizzonte infinito della pianura mancega dalla cresta di un rilievo. Ed in fondo un imponente castello.
Colpisce il silenzio che c’è.
Eppure non c’è tanta strada da fare dai grattacieli di vetro e cemento di Madrid a quest’ altipiano semidesertico, scarsamente popolato, dove di giorno dominano gli ocra ed il verde è solo una speranza reiterata. Paesaggio brullo e piccoli paesi. Luogo minimalista, uno dei pochi della Spagna dove anche le chiese sono piccole e sembrano finalmente lasciare il campo alla natura ed ai suoi orizzonti sconfinati.
Certo che a girarci in pieno giorno, con una scodella in testa sotto il sole cocente della bella stagione e senza un filo d’ ombra per ripararsi, è facile che poi vengano le traveggole!
E allora qui è meglio venirci al tramonto, quando tutto è chiuso ed i turisti se ne sono andati a cena.
Per godersi l’ ora blu e poi la luna che sorge ad imbiancare ulteriormente i mulini.
Ma erano davvero quelli di Consuegra i mulini a vento contro cui combatté don Chisciotte?
Forse, ma chissà.
Certo è che altri pueblos si contendono il privilegio di essere stato il teatro di quella surreale battaglia.
Uno di questi è Campo de Criptana.
Anche qui i mulini sono una dozzina, anche qui hanno la stessa età del libro di Cervantes. Ma qui a dofferenza di Consuegra non sono stati convertiti in mini museo, negozio di souvenir o sede dell’ ufficio turistico.
Per raggiungerli bisogna attraversare l’ antico Barrio de Albaicìn, affascinante con le sue strade silenziose e battute dal vento, le case basse imbiancate a calce e le porte azzurre.
Poi si arriva in cima alla collina ed eccoli, i mulini, sparsi lungo il versante, candidi contro lo sfondo bruno, bruciato dal sole.
E’ passato da qui don Chisciotte? O nel suo peregrinare ha affrontato le balze di Consuegra?
Nessuno lo saprà mai, ma intanto ogni paesino della zona ha la sua bella statua, chi del cavaliere e del suo fido scudiero, chi dell’idolatrata Dulcinea, altri ancora con interi gruppi di caratteri ad accogliere i viandanti.
In fondo poi non è neanche tanto importante. Basta lasciarsi portare dalla fantasia, sedersi sotto le pale di uno di questi giganti e pensare che tra un po’, al tramonto, Don Chisciotte sarà qui…
P.S.: Scorri l’ articolo fino in fondo se vuoi trovare uno slideshow con altre foto dei mulini della Mancha!
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Belle foto e bel paesaggio. Niente a che vedere con le pale eoliche italiche.
P.S.: alla fine del post non hai più il tasto “mi piace”.
Altre pale ed altri tempi!
Grazie per l’attenzione e la segnalazione. Mi metterò alla ricerca del tasto:-)
Bellissime foto e post molto interessante, grazie!!